3 motivi per cui non puoi fare a meno di visitare Ancona

, ,

Quando si parla di visitare Ancona è normale pensare ad una località di mare visto che si affaccia proprio sul Mar Adriatico. Ma Ancona non è solo mare, ci sono tantissime altre attrazioni e luoghi di sicuro interesse per che visita il capoluogo marchigiano. In questa pagina vi daremo i 3 motivi per i quali secondo noi vale la pena visitare Ancona ed il suo meraviglioso territorio.

1° motivo per visitare Ancona: LE SPIAGGE

Naturalmente non poteva mancare in questa speciale classifica!

Quando parliamo di Ancona per le sue bellissime spiagge, magari da godersi durante le vacanze estive, è bene specificare che sulla nostra riviera ne abbiamo per tutti i gusti, sia per gli amanti dalle spiagge sabbiose sia per gli amanti delle spiagge scogliose, di ghiaia e di ciottoli.

Partendo da nord infatti non può mancare una passeggiata per il lungomare di Senigallia, con la sua famosa “Rotonda a mare” cantata anche da Fred Bongusto. La spiaggia di Senigallia  si estende per 14 chilometri ed è caratterizzata da una sabbia finissima che le hanno fatto annoverare il nome di “spiaggia di velluto“.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Instagramers Marche (@igersmarche) in data:

Spostandovi più a sud dovete assolutamente vedere la spiaggia del Passetto, la spiaggia degli “anconetani”, a due passi dal centro, raggiungibile attraverso una scalinata alla fine del Viale della Vittoria o con un ascensore attivo però solo durante il periodo estivo. Per vederla dobbiamo infatti scendere lungo la falesia e scoprire questo “mondo a parte”. Qui troverete le famose “Grotte del Passetto” (qui la storia delle Grotte) ed un lungomare scoglioso, l’ideale per gli amanti dei tuffi. Occhio però che ci si taglia facilmente sugli scogli e sui moscioli, un mollusco tipico del Conero del quale parleremo più avanti.

Ed è proprio sul Conero che dovete spostarvi per ammirare la bellissima baia di Portonovo con le sue meravigliose spiagge; quella libera di Mezzavalle, raggiungibile tramite un lungo e scosceso stradello, è la preferita dagli anconetani. Se cercate la comodità ci sono comunque diversi stabilimenti balneari con annessi ristoranti dove gustare i prodotti tipici del posto. Da non perdere una visita alla Chiesa di Santa Maria di Portonovo, uno dei massimi esempi di romanico nelle Marche e al Fortino Napoleonico, costruito nel 1810 durante il Regno d’Italia di Napoleone, oggi utilizzato come Hotel e Ristorante per pranzi importanti e cerimonie.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Francesco Conti (@fraconti82) in data:

Un’altra spiaggia che assolutamente merita una visita è quella di Sirolo che nelle sue calette a strapiombo sul mare racchiude degli scrigni di unica bellezza: la “Spiaggia di San Michele”, la  “Spiaggia Urbani” e una delle più belle spiagge d’Italia, la Spiaggia delle Due Sorelle.

Da visitare assolutamente, meglio se d’estate, anche il bellissimo borgo medioevale di Sirolo adagiato fra il verde del monte Conero ed il blu del mare Adriatico.

2° motivo per visitare Ancona: I MONUMENTI

E non potete immagine quanti ce ne sono! Sembra una frase scontata ma impieghereste settimane per vederli tutti. Noi vi segnaliamo i più belli ed interessanti, soprattutto dal punto di vista storico.

Partiamo dal monumento simbolo della città, il Duomo di San Ciriaco, la chiesa principale del capoluogo delle Marche che deve il suo nome a Ciriaco, un santo vescovo di origine armena. È una chiesa medioevale dove lo stile romanico si fonde con quello bizantino.

La tradizione storiografica racconta che i dori siracusani eressero ad Ancona un tempio dedicato ad Afrodite, quando la città era colonia greca con il nome di Ankón e ne è testimonianza anche la scena 58 della Colonna Traiana a Roma.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da DaydreamSC (@simone_pigliapoco) in data:

Dall’alto del Colle Guasco dove si erge il Duomo, potrete ammirare la bellezza del Porto Antico di Ancona con i suoi monumenti di età romana: partiamo dall’Arco di Traiano, una delle testimonianze più preziose dell’architettura di Ancona. Fu eretto per ringraziare l’imperatore Traiano che a proprie spese aveva fatto ampliare il porto cittadino, visto sin dall’antichità come porto strategico sul Mare Adriatico.

Sicuramente da non perdere una visita all’imponente Porta Pia, visitabile solo dall’esterno, antica porta monumentale di accesso alla città, e alla Casa del Capitano ed il Porto Romano, una casa di stile medioevale del XIII secolo che è riuscita a sopravvivere ai bombardamenti della seconda guerra mondiale; la continuità con le sottostanti strutture, emerse in occasione degli scavi, ha dimostrato con certezza che essi facevano parte del complesso portuale romano.

Visibile sempre dal Duomo, la Chiesa di S.Pellegrino e Filippo Neri o degli Scalzi che si affaccia su piazza del Senato ed è adiacente ad uno dei più famosi palazzi storici di Ancona, il palazzo Ferretti.

Risalendo verso il centro storico assolutamente da non perdere la Loggia dei Mercanti, il più importante monumento civile della città, simbolo della sua antica vitalità commerciale. Le 13 Cannelle le trovate invece risalendo il “corso vecchio”, corso Mazzini; la cisterna delle 13 Cannelle è visitabile poche volte durante l’anno, di solito grazie a qualche associazione locale (qui alcune immagini durante la visita guidata).

L’anfiteatro romano di Ancona, situato tra i colli Guasco e dei Cappuccini, quindi tra il Duomo ed il Parco del Cardeto, è l’opera architettonica di epoca romana più importante della città assieme all’Arco di Traiano.

Il Lazzaretto, detto anche Mole Vanvitelliana sorge su di un’isola artificiale a forma di pentagono all’interno del porto. Ha avuto negli anni diversi utilizzi: lazzaretto di sanità pubblica, fortificazione per difendere il porto, base di una squadriglia di MAS durante la Prima Guerra Mondiale, deposito per le merci. Oggi, dopo l’acquisizione comunale, viene usato per ospitare mostre temporanee ed altri eventi culturali.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Francesca Fradeani (@francescafradeani) in data:

Continuiamo la carrella dei monumenti ed edifici storici partendo dal Parco della Cittadella ed il Parco del Cardeto; il primo è situato sulla sommità del colle Astagno ed all’interno dell’antico campo trincerato, prende il nome dall’adiacente Cittadella di Ancona, cinquecentesca, sovrastante la città ed il porto di Ancona.

Il Parco del Cardeto ospita interessanti edifici e luoghi di valore storico come il Museo Diffuso Urbano, il Campo degli Ebrei, il Campo degli Inglesi, il Bastione di San Paolo del ‘500, la Polveriera Castelfidardo, il Forte Cardeto, il Vecchio Faro e l’ex Caserma Villarey, ora sede dell’università di Economia e Commercio. Una bellissima passeggiata da non perdere!

Ultimi ma non per importanza, interesse e bellezza gli edifici storici citati nel capitolo delle spiagge: La Chiesetta di Santa Maria di Portonovo, il Fortino Napoleonico, la Torre di Guardia, tutti e tre a Portonovo. Forte Altavilla, in zona Pietralacroce, è una fortificazione ottocentesca opera realizzata Giuseppe Morando per respingere gli attacchi terrestri alla città; il Forte è stato edificato non distante dalle rupi e in posizione dominante sul mare Adriatico.

3° motivo per visitare Ancona: LA GASTRONOMIA

Una lunga tradizione di sapori,  piatti genuini e prelibatezze gastronomiche. Questo il terzo motivo per il quale dovete assolutamente visitare Ancona!

Sono 5 i prodotti della gastronomia anconetana che non dovete assolutamente perdere: i vincisgrassi, lo stocafisso all’anconetana, le crocette, i moscioli e il verdicchio.

I vincisgrassi. La leggenda narra che il principe Windisch-Graetz arrivò nel 1799 a capo dell’esercito austriaco per strappare Ancona alle armate napoleoniche ed in quella occasione fu’ “sublimato” da questo piatto che poi prese il suo nome. Sono molte le variante che potete trovare, ma assaporerete sempre l’armonia dei sapori di questa pasta al forno unica nella sua caratteristica.

Lo stocafisso all’anconetana. Simbolo gastronomico della cucina anconetana, ha anche lui origini antiche ed è caratterizzato da una lunghissima cottura, dalla presenza di patate in pezzi grossi e da una grande abbondanza di vino ed olio di frantoio. Si racconta che le navi di Ancona si spingevano fino alle città anseatiche e non di rado risalivano i fiordi norvegesi; durante il viaggio di ritorno, per non farlo senza carico, importavano grandi quantità di stoccafisso soprattutto dalle Isole Norvegesi Lofoten.

I moscioli di Portonovo. I moscioli, corrispondente selvatico delle cozze da allevamento, sono mitili non di allevamento appunto che si riproducono spontaneamente sui tratti di scogliera che vanno da sotto il Passetto/Pietralacroce fino alla spiaggia dei Sassi Neri di Sirolo.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Andrea Dichiara (@andreadichiara.design) in data:

Le ricette per cucinare i moscioli sono diverse, tutte squisite naturalmente: moscioli arrosto, alla tarantina, alla marinara ma anche come condimento di un bel piatto di spaghetti!

Le crocette. La crocetta, in italiano “garagolo”, è un mollusco che una volta pescato, necessita di una procedura laboriosa e paziente: per renderlo commestibile occorre “sbeccarlo”, cioè togliere sia le parti laterali sia il fondo del mollusco. Qualcuno le mangia anche crude con il limone ma il modo migliore per degustarle è sicuramente in porchetta.

L’ultimo prodotto non lo dovrete degustare su un piatto ma su un calice, possibilmente slanciato per degustarne completamente sia i profumi sia le sue sfumature.. Raccoglie tutti i profumi e gli aromi del territorio: il verdicchio. Un vitigno le cui origini risalgano addirittura dal XVI secolo e coltivato esclusivamente nelle Marche del quale abbiamo diverse varianti: Vedicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica.. ottimo da accompagnare con il pesce!

4° motivo “bonus” per visitare Ancona: L’ENTROTERRA

Visitare Ancona vuol dire anche andare alla scoperta di un territorio che riserva tantissime sorprese anche nell’entroterra. E c’è davvero l’imbarazzo della scelta! Tanti piccoli borghi, piccoli gioielli medioevali spesso poco toccati dal turismo che però sanno regalare emozioni uniche.

Partiamo da Offagna, iscritta al club dei “Borghi più belli d’Italia”, con il suo borgo medioevale e la sua incantevole Rocca, eretta durante la Repubblica marinara di Ancona per proteggere i suoi possedimenti di terraferma, è un massiccio quadrilatero con Maschio centrale, posto in posizione dominante ed il maggiore tra i Castelli di Ancona. D’estate, di solito il mese di luglio, la Pro Loco di Offagna organizza un evento bellissimo: “Le feste medioevali”. Se siete in zona assolutamente da non perdere!

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da serenic (@serenavitali) in data:

Camerano. A pochissimi chilometri da Ancona è una piccolo comune immerso nel Parco del Conero. Camerano fu uno dei castelli che ebbe un ruolo difensivo molto importante per il territorio del Conero insieme a quelli di Sirolo, Varano, Poggio e Massignano. Oggi se passate per il piccolo borgo non dovete assolutamente perdervi una visita per le grotte di Camerano.

La Camerano sotterranea, una rete di gallerie sotterranee scavate nell’arenaria, tutte comunicanti fra loro e che percorrono il centro storico con andamento labirintico. Meritano una visita! (per info visite clicca qui).

Catelfidardo è conosciuta in tutto il mondo per le sue fabbriche di strumenti musicali, quali fisarmoniche, pianole ed organi; per chi si trovasse a passare da questa parti è d’obbligo una visita al Museo Internazionale della Fisarmonica che si trova nel piano seminterrato del Palazzo Comunale. Una Castelfidardo tra storia e musica, si perchè proprio in questo comune dell’entroterra ci sono stati alcuni importanti eventi storici come ad esempio la Battaglia di Castelfidardo,  battaglia che permise l’annessione delle Marche e dell’Umbria al Regno d’Italia, sotto il regno di Vittorio Emanuele III. Da vedere il Monumento Nazionale delle Marche, uno tra i più importanti sul territorio italiano.

Un’altro comune dell’entroterra che dovete assolutamente visitare è il borgo storico di Morro d’Alba. La città risultava abitata già in epoca romana e conserva ancora oggi importanti testimonianze del suo passato: due ville romane, la cinta muraria del ‘400 e il camminamento interno “La Scarpa”, i sotterranei, il Palazzo Comunale. Oggi il territorio è famoso anche per la Lacrima di Morro d’Alba, un vino rosso d.o.c. dal colore rosso rubino intenso.

Conosciute in tutto il mondo con centinaia di migliaia di viste all’anno le Grotte di Frasassi a Genga sono un incredibile complesso sotterraneo di circa 30 km disposto su 8 differenti livelli geologici all’interno del Parco naturale della Gola della Rossa e di Frasassi. Un posto magico ed incantato percorribile con delle guide e su diversi tipi di percorsi.

Assolutamente da vedere, che siate credenti o no,  è il Santuario della Santa Casa di Loreto. Loreto, piccolo comune della provincia di Ancona, è conosciuto in tutto il mondo per il suo Santuario che ne fa, assieme a quello di Medjugorje e Lourdes, uno dei più importanti luoghi  di pellegrinaggio e preghiera per i cattolici.

Ce ne sarebbero tantissimi altri di motivi per visitare Ancona.

Le bellissime foto che vedete sono state prese ed incorporate da Instagram e sono di proprietà dei relativi autori.

Se questo post ti è piaciuto ed ha fatto venire voglia anche a te di visitare Ancona aiutaci e condividilo sui tuoi social 🙂

Libro consigliato

Libro - R'acconti di r'esistenze di Francesco GiannatiempoR'acconti di r'esistenze - di Francesco Giannatiempo Un libro assolutamente da leggere!!! Questi racconti sono acconti di vite autentiche in credito con la realtà in un presente che è già memoria. Gesti, dialoghi, monologhi, immagini, emozioni, odori e suoni scanditi da un tempo che non esiste, ma che viene coniugato dai personaggi alla voce riesistere. L'io narrante si scioglie, disseminandosi, e racconta l'amore, il gioco, le scelte, le lotte, la crescita, la morte. Sono vite quotidiane nell'eterno universo di ipocrisia, fatica, solitudine e sogni. I luoghi si incastrano al logos e recitano il cammino di queste vite che esistono, resistono, si ribellano, emancipandosi. In definitiva, una pro_vocazione alla libertà.
Share:
Previous

Sebastião Salgado – Genesi – in mostra ad Ancona dal 29 settembre al 6 gennaio

B&B Zimmer Sirolo, rent rooms to discover Sirolo, the pearl of the Adriatic

Next