La Chiesa di San Pietro sul Monte Conero

Promontorio simbolo del tratto di mare anconetano, il Monte Conero regala non solo tanti paesaggi magnifici e mozzafiato ma anche tanta storia. Non solo quindi le Grotte Romane o le incisioni rupestri che vi raccontiamo nel post “Segreti e misteri del Monte Conero, tra grotte, tunnel e leggende” ma anche una storia che parla di monaci benedettini, della chiesa e del monastero edificati in cima al Monte; con Santa Maria di Portonovo una parte spirituale della Riviera del Conero.

La Chiesa di San Pietro sul Monte Conero nasce per una donazione fatta da alcuni mecenati della zona di Sirolo a favore dei monaci benedettini, veri frequentatori della Chiesa e del Monastero circostante, nonchè dei sentieri e delle grotte tipiche del monte

L’Abbadia di San Pietro al Conero è un gioiello di arte sacra la cui costruzione è interamente in Pietra del Conero. Si caratterizza con una struttura a tre navate e un abside infondo a quella centrale. Priva di decorazioni lascia la sua particolarità coincidere con la sua purezza e il suo bianco.
Solo nel ‘200 la chiesa di San Pietro sul Conero fu abbellita di pilastri e capitelli con intarsiati motivi di flora e fauna che richiamano la bellezza circostante del Monte Conero, uniti a figure spaventose che sono tipiche del medioevo, con simbologie pagane: una sirena a due code, l’aquila,  figure teriomorfe, serpenti.

Al tempo del Modioevo furono molti gli uomini devoti che scelsero il Monte Conero come luogo per trascorrete la loro vita in solitudine, riposando in grotte appositamente scavate nella roccia: i romitori. Da alcuni studi fatti sembra inoltre che i romitori siano contemporanei alla Badia di San Pietro, che da un atto del 1037, si può attestare antecedente a tale data, e che quasi sicuramente venne edificata nei primi anni del 1000.

Fino al ‘500 vi vissero i Benedettini, fino all’arrivo di altri due ordini religiosi, i Gonzaga ed i Camaldolesi, che presero possesso sia dell’abbadia che delle grotte.
Purtroppo questi due ordini non furono mai daccordo e cominciarono una vera tra loro, che terminò con un incendio del tetto della chiesa che costrinse i Gonzaghiani a lasciare l’eremo, che rimase in mano ai Camaldolesi che lo restaurarono, per poi abbandonarlo solo a fine ‘800.
Bombardata durante la seconda guerra mondiale, fu poi ricostruita e ristrutturata.

Oggi il vecchio monastero dei Benedettini che si trova di fianco alla chiesa è stato trasformato in un elegante albergo, mentre l’Abbadia di San Pietro al Conero resta a disposizione di chiunque voglia godere di questo spettacolo custodito nel cuore del Monte Conero.